A CURA DI SERGIO ONGER E GIANFRANCO PORTA (1901-1903)
A CURA DI SERGIO ONGER E GIANFRANCO PORTA (1901-1903)
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Il triennio da capo di governo segna il momento più alto della lunga parabola parlamentare di Giuseppe Zanardelli, che in precedenza era stato più volte ministro - dei Lavori Pubblici, dell'Interno, della Giustizia-e presidente della Camera. La sua nomina a presidente del Consiglio, ottenuta anche con il voto dei socialisti, segna una svolta in senso liberale, ponendo fine a una lunga e difficile crisi politica e sociale iniziata tre anni prima.
Le attese nei confronti del nuovo gabinetto trovarono riscontro nella nuova prassi politica verso le classi lavoratrici, in particolare per quanto riguarda il diritto di sciopero e la libertà di associazione e il miglioramento delle condizioni di lavoro per le donne ei minori, nel la grande attenzione per la questione meridionale, nel tentativo, falli to, di introdurre nella legislazione italiana l'istituto del divorzio.
La maggioranza composita e precaria che sosteneva il governo presie duto dallo statista bresciano si sfaldò nella primavera del 1903. Zanardelli tento di ricostruire un nuovo gabinetto che rimase in cari ca pochi mesi, anche a causa della grave malattia che lo colpi. Dimessosi nell'ottobre, morirà nel dicembre dello stesso anno. Il va sto cordoglio e apprezzamento per il suo ministero è testimoniato dal giudizio espresso dal "Corriere della Sera", giornale solitamente a lui avverso, che così commentava l'operato del suo governo: "Crediamo di potere e dovere affermare che la prova di un regime di libertà più largo, come quello che si è avuto negli ultimi trenta mesi, è stato gio vevole a tutti, e il bene, checché paia, ha superato il male. Toccherà ai ministri futuri e soprattutto agli Italiani di mutare la prova in buona, sicura e costante abitudine".

